Le iniziative dell’Unione Europea

In Europa la prima iniziativa per l’accessibilità nacque nel giugno del 2000 quando il Consiglio Europeo, riunitosi a Santa Maria da Feira (Portogallo), su proposta della Commissione Europea approvò il progetto “eEurope”, il cui obiettivo era supportare e promuovere la creazione di una società dell’informazione basata sulla conoscenza, aperta, e accessibile a tutti, ed in modo particolare a tutti i cittadini europei con disabilità. Nell’ambito di tale progetto, l’anno successivo fu reso operativo il piano d’azione “eEurope 2002 – Accessibilità del pubblico ai siti web e al loro contenuto”, il quale sanciva che “i siti web delle pubbliche amministrazioni degli Stati membri e delle istituzioni europee e i relativi contenuti devono essere impostati in maniera tale da consentire ai disabili di accedere alle informazioni e di sfruttare al massimo le opportunità offerte dal sistema di amministrazione on-line”.

Sempre in tale documento, al fine di perseguire questi scopi, si invitavano tutti gli Stati membri dell’Unione all’applicazione delle WCAG 1.0 ai siti Internet delle pubbliche amministrazioni entro il 2001.

Nel 2002, ovvero alla scadenza di tale piano d’azione, il Consiglio Europeo, riunitosi stavolta a Siviglia (Spagna), rinnovò le finalità di eEurope 2002 varando un nuovo piano, denominato “eEurope 2005”, il quale estendeva la richiesta di norme comunitarie in materia di accessibilità a nuove piattaforme e strumenti tecnologici, quali ad esempio televisione digitale e telefoni mobili di 3a generazione.

Nel 2005, in sostituzione di eEurope2005, il Consiglio Europeo varò “eAccessibility”, un insieme d’iniziative volte a definire un insieme di standard tecnici per i fornitori di servizi e per i produttori di dispositivi tecnologici destinati a persone con disabilità, all’inserimento di requisiti di accessibilità all’interno di bandi pubblici destinati all’acquisto di beni e servizi, un migliore uso della legislazione europea nel campo dell’accessibilità.

Per quanto riguarda i singoli stati europei, in seguito al lancio del già citato progetto eEurope, tutti i governi iniziarono a lavorare su testi legislativi riguardanti l’accessibilità.

 

Accessibilità in Italia

In Italia nel 2004 venne approvata la legge dal titolo “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, nota anche come Legge Stanca.

 

Accessibilità in Germania

In Germania nel 2002 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali varò il regolamento denominato “Barrierefreie-Informationstechnik-Verordnung” (BITV). Tale regolamento imponeva alle varie autorità federali di adeguare i propri siti web al rispetto di alcune linee guida indicate nel documento stesso e fortemente ispirate alle WCAG 1.0.  Nel Settembre 2011 è stata approvata una versione aggiornata del regolamento, denominata “BITV 2.0”, ispirata alle WCAG 2.0.

 

Accessibilità in Francia

In Francia il primo atto legislativo dedicato all’accessibilità dei sistemi informatici è l’articolo 47 della legge 102 del 2005 denominata “Loi pour l’égalité des droits et des chances, la participation et la citoyenneté des personnes handicapées”, che imponeva ai servizi di comunicazione on-line dei servizi pubblici, delle autorità statali locali e delle istituzioni pubbliche di essere accessibili alle persone con disabilità. Tale legge inoltre demandava ad un decreto in Consiglio di Stato, su proposta dall’Agenzia per lo sviluppo dell’e-government, la definizione di linee guida atte al raggiungimento di tale scopo. Nel novembre 2009 fu approvato il decreto “Référentiel Général d’Accessibilité pour les Administrations” (RGAA), che di fatto impone l’applicazione delle WCAG 2.0 a tutti i siti della pubblica amministrazione francese.

 

Accessibilità in Spagna

In Spagna l’articolo 5 del decreto reale n° 1494/2007, denominato “Reglamento sobre las condiciones básicas para el acceso de las personas con discapacidad a las tecnologías” [9] impone ai siti web della pubblica amministrazione l’adozione della normativa europea UNE 139803:2004, che, di fatto, richiede il rispetto del Livello AA delle WCAG 1.0.

 

Accessibilità in Regno Unito

Nel Regno Unito il Central Office of Information (COI) nel 2009 pubblica le linee guida Delivering inclusive websites (conosciute anche come TG102), in cui si afferma che lo standard minimo di accessibilità per tutti i siti web del settore pubblico è il rispetto del livello di conformità AA delle WCAG 1.0. L’anno successivo viene approvato la legge “Equality Act”, che impone il rispetto dello stesso livello di conformità delle WCAG 2.0.

 

Altre legislazioni in materia di accessibilità sono state approvate in Lituania (nel 2004), Irlanda (nel 2005), Svezia (nel 2006), Romania (nel 2006), Austria (nel 2006), Belgio (nel 2007) e Norvegia (nel 2009).

Tratto da:

Schiavone, Antonio Giovanni. “Accessibilità e Pubblica Amministrazione“, “Tecnica in Itinere“- Consiglio Nazionale delle Ricerche (2016).

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